mercoledì 14 ottobre 2015

La via degli incontri

Veduta dell'ingresso della mostra. Sulla parete
le miniature di A. Cocchi del 2011, tecnica mista

La via degli incontri , organizzata in occasione della Giornata del Contemporaneo presso Studio d'Arte  15 a Cesena, è un'esposizione che raccoglie un corposo gruppo di miniature di Alessandra Cocchi realizzate tra il 2011 e il 2015.



Due vedute della mostra

Sebbene osservando lavori esposti si possono riscontrare alcune caratteristiche comuni, in realtà ogni gruppo di essi corrisponde a momenti creativi diversi e quindi a differenti necessità interiori.
Tutti, certamente, hanno formati molto piccoli, che vanno all'incirca dai quattro agli otto centimetri di lato: una scelta precisa in cui la piccola dimensione diventa la metafora di un "piccolo luogo", inteso come frammento di spazio o di tempo. Il campo quadrato in cui si giocano le composizioni racchiude ogni immagine in una situazione armonica, di equilibrio momentaneo.
Nella prima serie, del 2011, le miniature hanno dimensioni maggiori e sono realizzate con tecnica mista: collage, acrilico e acquerello. Le composizioni sono giocate sul bilanciamento dei contrasti tra i colori degli sfondi e quelli degli elementi pittorici, con effetti vivaci e luminosi. In ogni campo vivono alcune forme, viste sempre come se fossero "di passaggio", decentrate, in entrata o in uscita, a piccoli gruppi o solitarie. Forme organiche, rese compatte dal colore appaiono come entità più corpose, emozionali, "viventi"; forme geometriche, come spesso i piccoli quadrati, assumono un valore più rigoroso, astratto e spirituale, ma sono sempre connotate da un loro esistere.
Le linee segnano percorsi, indicano  vie, strade che possono essere associate ad un cammino, ad un passaggio, ad un fluire, ad un tratto di vita. Anch'esse hanno un colore e sono dotate di uno spessore e di un "carattere", che può essere più lineare o pieno di svolte, costante o mutevole. Presso queste "vie"  avvengono gli "incontri" tra le diverse entità pittoriche.

A. Cocchi. Miniature. 2012 Matita e tè.

La seconda serie, risalente all'estate 2012, è formata da miniature più piccole, realizzate a matita e dipinte con tè; in questo caso la linea leggera del disegno a matita svi sviluppa come la linea di un racconto, mentre i toni ambrati e trasparenti del tè alludono all'atmosfera calda e rarefatta della memoria. Nello snodarsi di ogni piccola storia, si intrecciano echi di personaggi, voci, emozioni e situazioni lontane.

La terza serie, del 2013, è un gruppo di piccoli dipinti realizzati a china e inchiostro di sambuco.  La linea di contorno nera e sottilissima traccia e le forme, descrive gli spazi e restituisce immagini più definite. Con pochi accenni, luoghi e situazioni assumono contorni più netti, il disegno diventa un tracciato mentale insieme libero e rigoroso. I toni grigi rinviano a suoni incolori, che rimbombano entro spazi vuoti.

A. Cocchi. Miniature. 2013. China e inchiostro di sambuco

L'ultima serie, del 2015, è composta da miniature realizzate a collage con carte colorate. In questi lavori domina la notte, come luogo del sogno, suggerita dal fondo nero, su cui si accendono, con colori vivaci, forme molto rigorose, geometriche, lineari.


A. Cocchi. Miniature. 2015. Collage.

 In questo caso le "storie" rappresentate assumono una pregnanza particolare e si definiscono con chiarezza, pur presentandosi come frammenti di qualcosa di più ampio che sembra continuare oltre ai limiti delle piccole composizioni. L'immaginazione diventa specchio del reale: a volte riflette situazioni concrete, che si fissano con la loro scia di emozioni, a volte le rovescia per sfuggire alla sua assurdità. Così è possibile che su un rigorosissimo paesaggio di campagna un pensiero voli via leggero come un cirro verde, o che qualcuno possa trovarsi a dover attraversare una foresta con piante altissime, oppure che all'improvviso ci appaia, velocissima, una volpe rossa.

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