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La locandina della mostra |
Si tratta di opere che rappresentano una fase espressiva segnata soprattutto dal ritorno al colore, al trattamento sperimentale della carta e all'utilizzo di frammenti e materiali inusuali che fanno parte del gruppo dei polimaterici.
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Alcune immagini dell'allestimento. |
Alessandra Cocchi. Viaggio nella memoria. 2006. Tecnica mista su carta. |
Il tema centrale è la notte, intesa come dimensione dello spirito, luogo non-luogo, altro, senza confini, dove l'immaginazione si stacca dalla materia e libera il suo carico di emozioni ed esperienze. Tutto si scioglie in una dominante blu, rischiarata da trasparenze e forme leggere e luminescenti simili ad ologrammi.
Alessandra Cocchi. 2006. Il sogno di Frithurick. Tecnica mista su carta |
Anche nei formati più piccoli si coglie il tema dello spazio, uno "spazio notturno" avvolgente,indefinito e vago, che non è mai concluso, mai compreso nei limiti del quadro.
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Alessandra Cocchi. Brina sotto la neve. 2006. Tecnica mista su carta. |
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Alessandra Cocchi. Due cerchi sulla strada. 2006. Tecnica mista su carta. |
In questi dipinti lo spazio è una distanza creata con il colore, un tipo di spazio profondo, multidimensionale, costruito su punti di vista a-prospettici e vaganti, come quelli della Città nella memoria; ora posti all'interno delle cose, come lo sguardo dentro ai percorsi
psichici-mentali de Il sogno di Frithurick;
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Alessandra Cocchi. Il lago rosso. 2006. Tecnica mista su carta. |
ora dall'alto come in Due cerchi sulla strada e nel Lago rosso; ora dal punto più basso della materialità umana, tra la polvere, verso il cielo ultraterreno della Culla della Luna.
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Alessandra Cocchi. Una culla per la luna. 2006. Tecnica mista su carta. |
Infine c'è lo sguardo portato a distanze siderali come nel Pianeta perduto, opera che conclude questa fase e ne apre un'altra, rappresentata dalla serie dei Pianeti sviluppata negli anni 2007-2008.